Telefonami tra vent’anni

Chi ha scritto di lei sulla Wikipedia ha ritenuto interessante una sua lontana parentela con Iva Zanicchi, origini paterne della provincia di Reggio Emilia (forse per farla sembrare più “nordica”? Vai a saperlo) e le due elezioni dove è stata trombata (nel senso elettorale del termine, non pensate subito male).

Sono andata a cercare informazioni su Susanna Ceccardi e quello che ho trovato mi ha perplesso alquanto. Mi ha dato l’impressione di quei buffet in certi villaggi turistici, dove sembra ci sia un sacco di roba, ma di fatto è tutto baccalà. Vorrebbe sostituire Enrico Rossi, candidandosi contro Eugenio Giani, entrambi con trenta, quarant’anni di esperienza alle spalle. Di lei hanno bisogno di citare su Wikipedia le ospitate televisive, per allungare il brodo.

Quando ho cercato lavoro mi sono state chieste qualifiche ed esperienza, anche per mansioni di responsabilità zero. Non ho diritto di pretendere qualifiche ed esperienza anche quando devo decidere chi votare? Sto parlando di un qualcuno che non si accontenta di farsi le ossa partendo dal basso, ma ha la pretesa di diventare subito il presidente della mia regione. Non ha neppure portato in fondo il suo primo mandato da sindaco, in un comune relativamente piccolo come quello di Cascina, ma di che parliamo?

Miss NonLaDoVintaAiPrepotenti felice e trionfante, dopo aver demolito casa a dei poveri disgraziati

La Ceccardi è praticamente un Salvini femmina, più decorativo, meno sudato e che presumibilmente mangia meno. È molto brava a raccogliere consensi, ma esattamente come Salvini sa fare solo quello. Fare il sindaco di Cascina, una noia… Eletta nel 2016, nel 2018 era già entrata nello staff del Ministro dell’Interno, Salvini appunto. Al suo seguito ha potuto dedicarsi alla sua attività preferita. Fare altra campagna elettorale, per farsi eleggere altrove. Il parlamento Europeo è una vera pacchia, viaggi pagati, minore responsabilità. Ti siedi sulla tua comoda poltroncina e voti come ti hanno suggerito i capi. A un mese dalla sua elezione a europarlamentare viene proposta come candidata alla presidenza della regione Toscana. In pratica va in giro a mettere bandierine verdi per il suo capo, ma una volta eletta… puff! Perde passione. Oppure demolisce qualcosa.

Sì, perché questa dolce fanciulla che si descrive su Facebook come “Combattiva, determinata e irriverente. Non la do vinta ai prepotenti. Sogno giustizia e libertà.“, durante il suo mezzo mandato come sindaco, ha fatto demolire con le ruspe un campo nomadi, senza preoccuparsi minimamente di dare agli abitanti un altro posto dove andare. Ha impedito la costruzione di una moschea, ha ostacolato le unioni civili di persone dello stesso sesso, ha rifiutato gli immigrati dallo SPRAR (prima che Salvini lo smantellasse del tutto)… Niente di “costruttivo”, insomma.

Durante la pandemia, sindaci anche molto giovani, sono stati messi alla prova nei loro ruoli di capo della protezione civile per i loro territori. Sono diventati delle guide per le loro comunità. Hanno sentito il sapore della responsabilità, quella vera. E lei senza neppure quel poco di esperienza, che avrebbe acquisito in quella fase delicata, vorrebbe guidare tutta la Toscana per i prossimi cinque anni. Vorrebbe essere la massima autorità sanitaria regionale, quella che dovrebbe tutelare la nostra salute in caso di una seconda ondata di contagi. Una cosa del tipo “Ragazzi, ho preso la patente B proprio ieri, sono pronta a guidare un bel TIR su una strada di montagna”. Che cosa dobbiamo risponderle “Grazie, le faremo sapere”?

Roberta Billeri, 17 luglio 2020

Quando ho scritto questo breve articolo, ho cercato il suo curriculum, sul sito del comune di Cascina. A parte l’attivismo di partito non ha mai fatto altro e quanto alle cariche politiche, è passata da consigliere per l’opposizione, direttamente a quel mandato non finito di sindaco. La totale incompetenza di questa tizia è pari solo alla sua faccia come il culo nel candidarsi come presidente della regione. Non capisco se sia talmente arrivista da lanciarsi allo sbaraglio, o solo molto stupida da non rendersi conto che il suo partito la ritiene in qualche modo “sacrificabile”. Perché una così non può che fare una figura di merda anche se vince le elezioni, però sarà una figura di merda a spese nostre.